Roma-Lione 2-1: le pagelle. Impresa sfiorata, pesano le tante occasioni mancate

Simone Indovino – Impresa sfiorata con un dito. La Roma esce vincente ma delusa da questo ritorno di Europa League, perdendo i quarti di finale a discapito del Lione. Pronti via Rudiger colpisce una clamorosa traversa; pochi minuti dopo gli ospiti vanno in vantaggio facendo diminuire le speranze giallorosse. Strootman prima e un autogol causato da una giocata di El Shaarawy poi ribaltano la situazione creando una falsa speranza ai tifosi capitolini. Nel complesso sono troppe le occasioni mancate dagli uomini di Spalletti che, complice la poca precisione sottoporta e la giornata di grazia di Lopes, non sono riusciti a capovolgere una situazione che appena una settimana fa appariva totalmente compromessa.

ROMA

Alisson 7 – La sicurezza che trasmette il brasiliano cresce gara dopo gara, anche oggi compie diversi interventi che garantiscono ai suoi la possibilità di lottare fino all’ultimo minuto del match, come la provvidenziale uscita a terra su Cornet.

Rudiger 6 – Cornet è veloce e tecnico, creando al tedesco non pochi problemi. Il classe ’93 compie tuttavia una partita diligente tentando qualche sortita offensiva sopratutto negli ultimi giri di orologio. Colpisce una clamorosa traversa dopo appena 5 minuti di gara.

Manolas 5.5 – Dalle sue zone gravita Valbuena e la dinamicità del francese dà molto fastidio al calciatore greco. Si fa scappare alle spalle Diakhaby in occasione del vantaggio ospite.

Fazio 6.5 – Nonostante qualche brivido causato da appoggi imprecisi, ritorna il leader difensivo ammirato fino a qualche settimana fa. Il talentuoso Lacazette non ha mai l’occasione di offendere con pericolosità grazie al lavoro dell’argentino, che conclude la partita come attaccante aggiunto.

Mario Rui 6.5 – Schierato a sorpresa da titolare, approfitta dell’infortunio di Emerson. Il portoghese si comporta in maniera sufficiente, garantendo tanta corsa sulla fascia sinistra. Pericolosi anche diversi cross recapitati al centro dell’area di rigore: peccato che i traversoni colgano troppo raramente la testa di Dzeko.

De Rossi 6 – Primo tempo di altissima intensità, ripresa un po’ in calo in cui il centrocampista rischia di far partire la manovra avversaria con alcune imprecisioni. Conferisce un grosso aiuto come schermo davanti la difesa; suo il preciso assist per il primo gol di Strootman.

Strootman 6.5 – Partita stoica dell’olandese che mette davvero tutto quello che ha dentro, concludendo la partita stremato. Da rapace d’area di rigore realizza il momentaneo pareggio dando linfa vitale ai giallorossi. Ha un’altra grande chance nel primo tempo ma solo un miracoloso Lopes gli nega la gioia della doppietta.

Bruno Peres 5 – Forse è il giocatore più coinvolto dai compagni e la sua corsa mette in apprensione la difesa francese ma, nel momento in cui dovrebbe incidere, il brasiliano spegne la lampadina perdendo tutta la sua lucidità.

Nainggolan 6.5 – Tanto cuore e carattere del Ninja che nonostante la propria non eccellente brillantezza fisica conferisce intensità alla Roma. Poco incisivo in zona offensiva, una sua conclusione nel primo tempo risulta debole e innocua.

Salah 5.5 – Sono davvero troppe le occasioni sciupate dall’egiziano che alla fine pesano sull’intera qualificazione. Sotto porta manca sempre lo spunto decisivo.

Dzeko 6 – Gran lavoro per la squadra per l’attaccante bosniaco che è poco servito dai compagni all’interno dell’area di rigore. Potrebbe mettere più cattiveria quando arriva a concludere verso la porta: una buona opportunità nella prima frazione di gioco è sprecata calciando con l’interno e non di collo, in questo modo la parata per Lopes è risultata semplice.

El Shaarawy 6.5 – Entra in campo indemoniato, provocando immediatamente con un bello spunto il vantaggio capitolino. Pochi minuti dopo è sui suoi piedi l’occasione più ghiotta del vantaggio ma il destro termina a fil di palo. Prova a ripetersi a pochi sgoccioli dalla fine ma un difensore del Lione intercetta la sua precisa conclusione.

Perotti 5.5 – Circa 15 minuti per l’argentino che non riesce a incidere come Spalletti sperava, arrivando al cross solamente in un’occasione.

Totti s.v. – Qualche buon pallone scodellato in avanti e poco più, il tempo per il Capitano era davvero troppo poco.

Spalletti 6 – Eliminazione che brucia. La sua Roma entra in campo con il piglio giusto facendo immediatamente capire agli avversari le proprie intenzioni. Il vantaggio del Lione è una doccia fredda ma i suoi ragazzi non si perdono d’animo, ribaltando la situazione e andando vicinissimi a uno storico passaggio del turno. Adesso servirà ripartire immediatamente e concentrarsi su campionato e Coppa Italia.

Simone Indovino

Serie A – Le formazioni della 28ª giornata

Queste le probabili formazioni della giornata numero 28 di Serie A, in programma tra venerdì, sabato, domenica e lunedì:

 

JUVENTUS-MILAN, venerdì ore 20:45 FORMAZIONI UFFICIALI

 

Juventus (4-2-3-1): Buffon; Barzagli, Bonucci, Benatia, Asamoah; Khedira, Pjanic; Dani Alves, Dybala, Pjaca; Higuain.
A disp.: Neto, Audero, Lichtsteiner, Marchisio, Rugani, Alex Sandro, Lemina, Rincon, Kean.
All. Massimiliano Allegri

Squalificati: Cuadrado (1)
Indisponibili: Chiellini, Sturaro

Milan (4-3-3): Donnarumma; De Sciglio, Paletta, Zapata, Romagnoli; Sosa, Pasalic, Bertolacci; Ocampos, Bacca, Deulofeu.
A disp.: Storari, Plizari, Antonelli, Calabria, Gomez, Vangioni, Fernandez, Poli, Kucka, Suso, Lapadula.
All. Vincenzo Montella

Squalificati: –
Indisponibili: Abate, Montolivo, Bonaventura, Locatelli, Honda

 

GENOA-SAMPDORIA, sabato ore 20:45 FORMAZIONI UFFICIALI

 

Genoa (3-4-3): Lamanna; Izzo, Burdisso, Munoz; Lazovic, Hiljemark, Cofie, Laxalt; Ntcham, Simeone, Pinilla.
A disp.: Rubinho, Zima, Biraschi, Gentiletti, Edenilson, L. Rigoni, Cataldi, Taarabt, Beghetto, Morosini, Pandev, Palladino.
All. Andrea Mandorlini

Squalificati: –
Indisponibili: Perin, Veloso, Orban, Ninkovic

Sampdoria (4-3-1-2): Viviano; Sala, Skriniar, Silvestre, Regini; Barreto, Torreira, Linetty; Bruno Fernandes; Muriel, Quagliarella.
A disp.: Puggioni, Falcone, Pavlovic, Dodò, Bereszynski, Palombo, Praet, Cigarini, Alvarez, Budimir, Schick.
All. Marco Giampaolo

Squalificati: –
Indisponibili: –

 

SASSUOLO-BOLOGNA, domenica ore 12:30 (FORMAZIONI UFFICIALI)

 

Sassuolo (4-3-3): Consigli; Gazzola, Cannavaro, Acerbi, Peluso; Pellegrini, Aquilani, Duncan; Berardi, Matri, Politano.
A disp.: Pegolo, Pomini, Letschert, Adjapong, Mazzitelli, Missiroli, Ricci, Iemmello, Ragusa.
All. Eusebio Di Francesco

Squalificati: –
Indisponibili: Lirola, Magnanelli, Antei, Sensi, Biondini

Bologna (4-3-3): Mirante; Torosidis, Helander, Maietta, Masina; Donsah, Pulgar, Dzemaili; Verdi, Destro, Di Francesco​
A disp.: Da Costa, Sarr, Krafth, Viviani, Nagy, Okwonkwo, Taider, Sadiq, Petkovic, Krejci.
All. Roberto Donadoni

Squalificati: –
Indisponibili: Gastaldello, Mbaye, Rizzo

 

CHIEVO-EMPOLI, domenica ore 15 (FORMAZIONI UFFICIALI)

 

Chievo (4-3-1-2): Sorrentino; Cacciatore, Cesar, Spolli, Gobbi; Castro, Radovanovic, Hetemaj; Birsa; Inglese, Pellssier.
A disp.: Seculin, Dainelli, Sardo, Gamberini, Frey, de Guzman, N. Rigoni, Bastien, Kiyine, Izco, Gakpé, Meggiorini.
All. Rolando Maran

Squalificati: –
Indisponibili: –

Empoli (4-3-1-2): Skorupski; Laurini, Bellusci, Costa, Pasqual; Krunic, Dioussé, Croce; El Kaddouri; Maccarone, Pucciarelli.
A disp.: Pelagotti, Pugliesi, Dimarco, Cosic, Barba, Veseli, Zambelli, A. Tello, Zajc, Thiam, Marilungo.
All. Giovanni Martusciello

Squalificati: –
Indisponibili: Mchedlidze, José Mauri

 

FIORENTINA-CAGLIARI, domenica ore 15 (FORMAZIONI UFFICIALI) 

 

Fiorentina (3-4-2-1): Tatarusanu; Tomovic, Rodriguez, Astori; Chiesa, Vecino, Tello, Valero; Saponara, Bernardeschi; Kalinic.
A disp.: Sportiello, Satalino, Salcedo, De Maio, Sanchez, Milic, Olivera, Cristoforo, Ilicic, Hagi, Saponara, Babacar.
All. Paulo Sousa

Squalificati: –
Indisponibili: –

Cagliari (4-4-2): Gabriel; Isla, Bruno Alves, Pisacane, Capuano; Padoin, Di Gennaro, Ionita, Barella; Joao Pedro, Borriello.
A disp.: Rafael, Colombo, Salamon, Miangue, Murru, Tachtsidis, Dessena, Deiola, Faragò, Ibarbo, Farias, Sau.
All. Massimo Rastelli

Squalificati: –
Indisponibili: Ceppitelli, Melchiorri

 

INTER-ATALANTA, domenica ore 15 (FORMAZIONI UFFICIALI)

 

Inter (4-2-3-1): Handanovic; D’Ambrosio, Medel, Miranda, Ansaldi; Kondogbia, Gagliardini; Candreva, Banega, Perisic; Icardi.
A disp.: Carrizo, Murillo, Nagatomo, Santon, Andreolli, Sainsbury, Joao Mario, Biabiany, Brozovic, Eder, Palacio, Gabigol.
All. Stefano Pioli

Squalificati: –
Indisponibili: –

Atalanta (3-5-2): Berisha; Toloi, Caldara, Zukanovic; Conti, Kurtic, Freuler, Kessié, Spinazzola; Petagna, Gomez.
A disp.: Gollini, Konko, Hateboer, Raimondi, Melegoni, D’Alessandro, Cristante, Grassi, Mounier, Cabezas, Paloschi.
All. Gian Piero Gasperini

Squalificati: Masiello (1)
Indisponibili: Pesic, Dramé

 

NAPOLI-CROTONE, domenica ore 15 (FORMAZIONI UFFICIALI)

 

Napoli (4-3-3): Reina; Hysaj, Chiriches, Koulibaly, Strinic; Rog, Jorginho, Hamsik; Callejon, Pavoletti, Insigne.
A disp.: Sefe, Rafael, Ghoulam, Albiol, Maksimovic, Maggio, Hamsik, Allan, Giaccherini, Zielinski, Pavoletti, Mertens.
All. Maurizio Sarri

Squalificati: –
Indisponibili: Tonelli

Crotone (4-4-2): Cordaz; Sampirisi, Dussenne, Ferrari, Martella; Rohden, Capezzi, Crisetig, Stoian; Falcinelli, Trotta.
A disp.: Festa, Viscovo, Nalini, Mesbah, Cuomo, Barberis, Claiton, Suljic, Acosty, Simy, Borello, Kotnik.
All. Davide Nicola

Squalificati: Rosi (1), Ceccherini (1)
Indisponibili: Tonev

 

PESCARA-UDINESE, domenica ore 15  (FORMAZIONI UFFICIALI)

 

Pescara (4-3-3): Bizzarri; Zampano, Stendardo, Bovo, Biraghi; Verre, Bruno, Memushaj; Benali, Cerri, Mitrita.
A disp.: Fiorillo, Aldegani, Crescenzi, Fornasier, Cubas, Brugman, Kastanos, Muric, Pepe, Muntari.
All. Zdenek Zeman

Squalificati: Coda (1)
Indisponibili: Gilardino, Campagnaro, Mitrita, Bahebeck

Udinese (4-3-3): Karnezis; Widmer, Danilo, Angella, Samir; Jankto, Hallfredsson, Badu; de Paul, Thereau, Zapata.
A disp.: Scuffet, Perisan, Heurtaux, Adnan, Gabriel Silva, Balic, Kums, Matos, Perica, Ewandro.
All. Gigi Delneri

Squalificati: –
Indisponibili: Fofana, Gnoukouri, Faraoni, Lucas Evangelista

 

LAZIO-TORINO, lunedì ore 20:45 (FORMAZIONI UFFICIALI)

 

Lazio (4-3-3): Strakosha; Basta, de Vrij, Hoedt, Radu; Parolo, Biglia, Milinkovic-Savic; Felipe Anderson, Immobile, Lulic.
A disp.: Vargic, Bastos, Patric, Wallace, Lukaku, Keita, Crecco, Murgia, Djordjevic, Lombardi, Luis Alberto.
All. Simone Inzaghi

Squalificati: –
Indisponibili: –

 

Torino (4-3-3): Hart; De Silvestri, Rossettini, Castan, Barreca; Benassi, Lukic, Baselli; Iturbe, Belotti, Ljajic.
A disp.: Padelli, Cucchietti, Ajeti, Zappacosta, Molinaro, Castan, Valdifiori, Gustafson, Acquah, Maxi Lopez, Iago Falque, Boyé.
All. Sinisa Mihajlovic

​Squalificati: –
Indisponibili: Obi

La Roma riparte, il Palermo è battuto

Yuri Oggiano – Dopo tre sconfitte consecutive, una in campionato e due nelle coppe, la Roma torna a sorridere battendo il Palermo per 3 a 0, condannando sempre di più i rosanero alla Serie B. La squadra di Spalletti si riprende la seconda posizione in classifica, conquistata dal Napoli nel pomeriggio, si mantiene ad otto punti dalla Juventus e rimette l’Inter a distanza di sicurezza.

Rispetto alla partita contro il Lione Spalletti inserisce sei novità con due sorprese, Mario Rui a sinistra e Grenier a centrocampo, entrambi all’esordio dal primo minuto in campionato. Turnover in vista di giovedì? Risposta provocante alle parole di Pallotta? Questo non si sa ma ha ragione lui visto che il francese svolge il suo ruolo alla perfezione, comandando il reparto facendosi vedere sempre tra le linee e tentando la giocata di prima in verticale. Il delizioso assist per il gol di El Shaarawy, quarto in campionato per il Faraone, è soltanto la ciliegina sulla torta. Spalletti e i tifosi sperano di aver trovato un rinforzo importante per il finale di stagione.

Non è un rinforzo ma una conferma Edin Dzeko che torna al gol dopo quattro partite di digiuno. Il colpo da biliardo con cui batte Fulignati è la sintesi della classe e della tecnica del bosniaco, valori che serviranno per scardinare anche la difesa del Lione. Rete numero 30 in stagione per il bomber che entra in una prestigiosa elite con Messi, Cavani e Lewandowski. Giovedì spera di far parte della partita anche El Shaarawy che contro il Palermo ha offerto una prova dettata dalla continuità, cosa che è mancata al ligure durante la sua carriera.

Il match contro i rosanero potrebbe essere la rampa di lancio anche per la difesa che subiva gol da cinque partite consecutive. Dopo il brivido iniziale, papera di Szczesny sul tiro di Nestorovski, Fazio, Rudiger e Jesus hanno gestito bene le situazioni, correndo pochi pericoli e mettendo in sicurezza la Roma.

Nel finale c’è tempo anche per il diagonale di Peres che suggella una partita dominata dalla Roma e che rimette parzialmente in carreggiata i giallorossi dopo che la ruota si era impantanata nel fango. Se la squadra di Spalletti sarà uscita da questa situazione scomoda si vedrà giovedì, dove contro il Lione servirà una vera e propria impresa, magari sotto gli occhi attenti di Pallotta atteso nella Capitale tra pochi giorni.

Yuri Oggiano

Europa League. La Roma crede nella magica rimonta

David Moresco – Archiviata la vittoria per 3-0 contro il Palermo, torna l’Europa League. Giovedì infatti, allo Stadio Olimpico, è in programma il ritorno degli ottavi di finale contro il Lione. La Roma, dopo la sconfitta per 4-2 all’andata, è chiamata ad una remuntada in pieno stile Barcellona. Nell’ultima giornata di Ligue 1, Genesio ha optato per un ampio turn over, facendo riposare Lacazette, Valbuena e Tolisso, ma nonostante ciò i francesi hanno rifilato un netto 4-0 al Tolosa, grazie ai gol di Jallet, Cornet ed alla doppietta di Depay. Con questo successo, il Lione mette una seria ipoteca sul quarto posto in classifica, portandosi a +5 dal Marsiglia di Rudi Garcia. Nelle ultime sei partite in casa, la squadra di Genesio non solo ha sempre vinto, ma ha sempre rifilato almeno quattro gol alle avversarie. Se tra le mura amiche i francesi mostrano numeri formidabili, fuori dallo Stade de Lumiers il trend cambia vertiginosamente: nelle ultime sei uscite, il Lione ha trovato una sola vittoria, contro l’AZ Alkmaar nell’andata dei sedicesimi di finale d’Europa League. La Roma all’Olimpico, senza contare i match contro Napoli e Villarreal, ha sempre vinto ed ha il dovere di tentare l’impresa. Spalletti, contestato nelle scelte da Pallotta, a Palermo ha fatto riposare i giocatori cardine della squadra in vista della partita di giovedì. Il tecnico potrà contare su Diego Perotti, che oggi ha effettuato gli esami a Villa Stuart, che hanno escluso lesioni muscolari. Contro il Lione servirà un’impresa, ma la Roma ha il dovere di crederci, anche in virtù delle rimonte del passato. Due volte i giallorossi sono riusciti a rimontare due reti di svantaggio in trasferta: nel 1984 contro il Dundee United in Coppa dei Campioni e nel 1988 contro il Partizan Belgrado in Coppa UEFA. L’urlo della Sud sarebbe il primo passo per ribaltare queste situazioni” ha detto il tecnico di Certaldo a margine della vittoria contro i rosanero. L’Olimpico, quello di una volta, può dare la spinta in più per tentare questa magica rimonta.

David Moresco

La Roma illude, poi si arrende e crolla anche a Lione

(E.Bandini) Otto reti incassate in otto giorni. Tre sconfitte di fila tra Coppa Italia, campionato e Europa League che odorano di zero titoli. A Lione, ribaltata nella ripresa, la Roma si complica la vita anche in campo continentale: servirà una rimonta, più o meno delle stesse proporzioni di quella sognata nel derby con la Lazio, per continuare ad andare avanti. Missione non impossibile, ma complicata, vedendo la poca benzina rimasta nel serbatoio giallorosso. Infilzata quasi a freddo da una zampata ravvicinata di Diakhaby, la Roma esportata ha inizialmente il pregio di non scomporsi più di tanto. Il primo tempo sembra galantuomo: prima uno scivolone di Diakhaby spalanca a Mohamed Salah la porta per il colpo del pari e poi un’incornata di Federico Fazio completa in poco più di mezz’ora il momentaneo ribaltone, logica conseguenza dei dolori difensivi (ma anche sulle corsie esterne) del giovane Lione e dei precedenti spari a salve di Edin Dzeko, Radja Nainggolan e Momo Salah.

Ma qualche tormento, soprattutto quando vengono meno i rimedi naturali del ritmo sostenuto e del pressing alto, se lo concede anche la Roma. Il raffreddamento del motore giallorosso permette al piedino vellutato di Tolisso, ispirato da Lacazette, di impallinare Alisson. Titoli di coda per la bella Roma del primo tempo: quella della ripresa e lenta, prevedibile, sterile e stanca. Il Lione fiuta l’odore della preda e aumenta il numero di colpi: Alisson si supera su Lacazette e Valbuena, ma non può fare granché sul colpo di prestigio del subentrato Fekir e sul fendente, nei minuti di recupero, di Lacazette. Il Lione serve il poker e intravede i quarti. Arrivederci tra sei giorni per il primo tentativo romanista di rimonta salva stagione nel giro di 19 giorni.

Ti presento il Palermo di Diego Lopez e Baccaglini

David Moresco – Chiusa la parentesi europea, in attesa del ritorno in Europa League contro il Lione, la Roma vola a Palermo per giocare la 28esima giornata di Serie A. L’obiettivo è semplice: difendere con le unghie il secondo posto dagli agguati delle inseguitrici, Napoli in primis, e, magari, rosicchiare qualche punto sulla Juventus capolista, che venerdì ospiterà il Milan, tentando di riaprire una difficile lotta scudetto. Il Palermo, sconfitto la scorsa giornata in rimonta dal Torino, attualmente staziona con 15 punti al terzultimo posto in classifica, posizione che sa quasi di condanna per i rosanero. La squadra non gira, pecca di poca qualità ed esperienza. In questo senso, le partenze dei senatori Maresca, Vazquez e Sorrentino pesano non poco in un momento cruciale della stagione. La scossa ha tentato di darla il presidente Zamparini, dimessosi la settimana scorsa, lasciando il posto all’ex Iena Paul Baccaglini. Le dimissioni però non cancellano le sue responsabilità: Ballardini, De Zerbi, Corini e l’attuale Diego Lopez. 4 cambi in panchina sono troppi e non permettono alla rosa di trovare né stabilità né fiducia. L’unica certezza viene dal reparto offensivo, dominato da Nestorovski. L’attaccante macedone ha realizzato 10 gol in campionato ed è lui il trascinatore di questo Palermo ed il pericolo numero uno per la difesa della Roma, alla quale mancherà Manolas, squalificato per il giallo rimediato contro il Napoli.

Diego Lopez ha incrociato i giallorossi due volte in Serie A, nelle quali il tecnico uruguaiano ha ottenuto un solo punto. Altro tipo di score da calciatore: 4 vittorie, 5 pareggi e 2 sconfitte tra Campionato e Coppa Italia con la maglia del Cagliari, da sempre bestia nera della Roma. Domenica l’allenatore non potrà contare su Rispoli, infortunatosi all’adduttore, e probabilmente nemmeno su Jajalo per un risentimento muscolare. All’andata finì 4-1 per i giallorossi grazie alle reti, tra le altre, anche di El Shaarawy e Paredes. I due, criticati per il rendimento nelle ultime uscite, devono dimostrare di avere la forza di sostenere il peso della maglia giallorossa, rispondendo alle critiche a suon di prestazioni. Perdere altri punti, in questo momento della stagione, significherebbe gettare al vento tutto ciò che è stato fatto di buono fino ad ora. La strada per la cosiddetta “ossessione della vittoria” è ancora lunga e tortuosa e la risposta, alle critiche e al disfattismo, tipico del tifo giallorosso, va data, di nuovo, sul campo.

David Moresco

Serie A – i risultati. Roma ko in casa con il Napoli. Stop Juve a Udine

Sono terminate le partite della 15.00 della 27esima giornata di Serie A. Primo pareggio in campionato per la Juventus sul campo dell’Udinese. L’Inter ha travolto il Cagliari al Sant’Elia, mentre il Torino trascinato da un super Belotti ha ribaltato lo svantaggio iniziale contro il Palermo. Pari a reti bianche tra Crotone e Sassuolo, vittoria in extremis per il Genoa ad Empoli
Questi i risultati finali:

Cagliari-Inter 1-5 (34′ Perisic, 39′ Banega, 42′ Borriello, 47′ Perisic, 67′ Icardi, 87′ Gagliardini))
Crotone-Sassuolo 0-0
Empoli-Genoa 0-2 (89′ Ntcham, 90+ 3 Hiljemark)
Torino-Palermo 3-1 (30′ Rispoli, 73′, 76′, 81′ Belotti)
Udinese-Juventus 1-0 (37′ Zapata, 60′ Bonucci)

Roma-Napoli 1-2

Europa League. Ti presento la sfida contro il Lione

David Moresco – Dopo le delusioni in Coppa Italia e in campionato contro Lazio e Napoli, la Roma vola in Francia per giocare la gara d’andata dei quarti di finale d’Europa League contro il Lione. La speranza è quella di tenere vivo almeno uno dei tre obiettivi di inizio stagione. I transalpini, messo alle spalle un avvio di stagione tutt’altro che esaltante, stanno attraversando un buon momento di forma. In questo momento, sono nella quarta posizione in Ligue 1 con 47 punti, 18 in meno del Monaco capolista. Scesi dal girone di Champions League, ai sedicesimi di finale ha sconfitto l’AZ Alkmaar vincendo 4-1 all’andata e 7-1 al ritorno. L’allenatore Genesio ha a disposizione un mix di esperienza e incoscienza: da una parte ci sono giocatori esperti come Lopes, Gonalons, e l’ex Yanga-Mbiwa, dall’altra giovani come Ghezzal, Fekir, Tolisso e Lacazette. Tanti giocatori di qualità, che spiegano il motivo per cui il Lione, insieme al Manchester United, era considerato, a Nyon, una delle squadre da evitare assolutamente. I numeri dei giallorossi contro le squadre francesi però sono promettenti: in nove partite, hanno collezionato cinque vittorie, tre pareggi ed una sconfitta, quella contro il Monaco nella Coppa delle Coppe nel ‘92. L’ultimo, e l’unico, scontro tra la Roma ed il Lione è avvenuto nel 2007 in Champions League e rievoca degli splendidi ricordi nella Capitale. In quell’occasione, dopo lo 0-0 all’Olimpico, la Roma riuscì a sbancare il vecchio Stade de Gerland, sostituito dall’avvenieristico Stade de Lumiers, grazie alle reti di Francesco Totti e Amantino Mancini. Sulla panchina giallorossa sedeva il tecnico di Certaldo, che certamente giovedì potrà contare su un infiltrato di fiducia come Grenier, acquistato nell’ultima sessione di mercato dalla Roma proprio dal club transalpino. Il compito più importante, giovedì sera, spetterà di nuovo a Spalletti: quello di far rivivere, a dieci anni di distanza, quelle emozioni europee che tanto mancano ai tifosi giallorossi.

David Moresco

Roma, fine dell’imbattibilità in casa

Yuri Oggiano – 461 giorni, tanti ne erano passati dall’ultima sconfitta interna della Roma in campionato. Dopo l’Atalanta, capace di imporsi allora per 2-0, tocca al Napoli passare all’Olimpico, con un 2-1 che interrompe la striscia di 24 risultati utili consecutivi e il record assoluto di vittorie casalinghe. Era il 29 novembre 2015 quando Gomez e Denis confezionarono l’ultima sconfitta interna dell’era Garcia. Da quel momento la Roma, in casa, ha messo insieme 20 vittorie e 4 pareggi, ma la doppietta di Mertens rimette in discussione tutto, non solo il secondo posto: allenatore, valore della rosa, capacità di investimento del club. L’ambiente, ossessionato dalla vittoria, è di nuovo esploso.  Eppure la stagione mantiene ancora la Roma in corsa su tutti e tre i fronti, anche se, indubbiamente, le sconfitte subite negli ultimi giorni contro Lazio e Napoli complicano parecchio le cose.

Ad ammorbidire in parte il verdetto, sabato, ci ha pensato Strootman. Il gol dell’olandese pesa come un macigno nel confronto a distanza con il Napoli, perché permette alla Roma di mantenere il vantaggio sulla squadra di Sarri in caso di arrivo a pari punti. Ma questo, ovviamente, non basta a consolare gli animi scossi dei tifosi giallorossi. Nella settimana appena trascorsa la Roma ha mostrato di nuovo una preoccupante fragilità difensiva, che invece, nel corso delle settimane precedenti, sembrava aver risolto. Sia lo schieramento a 3 tenuto contro la Lazio che quello a 4 scelto sabato scorso, hanno mostrato pericolose falle, forse in virtù di uno scadimento di forma complessivo che coinvolge anche l’attacco, molto meno efficace rispetto al periodo precedente. Spalletti, però, non è d’accordo, o forse non vuole esserlo, anche se in realtà i numeri della stagione testimoniano un sovraccarico evidente per alcuni componenti della rosa. Dzeko, Nainggolan e Strootman hanno già oltrepassato i 3000 minuti di gioco, Fazio lo farà a breve. Le alternative, del resto, non convincono a pieno il tecnico, che già a gennaio aveva avvertito sui pericoli legati a questa fase della stagione. Ma adesso non resta che accantonare gli alibi e provare ad aggiustare in fretta le cose. La Roma è in buona parte ancora padrona del proprio destino, soprattutto in Europa League. Giovedì a Lione bisognerà dimostrare di poterlo ancora gestire.

Yuri Oggiano

Mertens gela l’Olimpico. Strootman la riapre ma Reina tiene in piedi il Napoli. All’Olimpico esultano i partenopei.

Il Napoli fa suo il big match con la Roma e avvicina il 2° posto. Nell’anticipo della 27esima giornata di Serie A, Mertens segna una doppietta e stende i giallorossi, Strootman è l’autore del 2-1. Nel finale succede di tutto, tra pali e miracoli dei portieri. Ma al triplice fischio è Sarri a esultare. Spalletti s’affida al 4-2-3-1, davanti a Szczesny ci sono Rüdiger, Manolas, Fazio e Juan Jesus. Davanti alla difesa spazio a De Rossi e Strootman, Dzeko è supportato da El Shaarawy, Nainggolan e Perotti. Risponde Sarri col 4-3-3: Reina in porta, linea difensiva formata da Hysaj, Albiol, Koulibaly e Ghoulam. In mediana si piazzano Rog (prima da titolare in campionato), Jorginho e Hamsik, il tridente è formato da Callejon, Mertens e Insigne. Più convinto, aggressivo, coraggioso. Il Napoli si fa preferire. E non a caso l’equilibrio si rompe al 26′. La solita imbucata geniale di Hamsik favorisce Mertens, che controlla e fulmina Szczesny con un delizioso tocco sotto. Come nel derby perso con la Lazio, la Roma fatica a trovare spazi e a creare occasioni. Nell’area azzurra piovono cross a ripetizione, ma sono costantemente preda di Koulibaly e Albiol. Uno dei tanti traversoni – sullo 0-0 – viene respinto dal centrale senegalese e catturato da Perotti, che addomestica la sfera e trova il gol. Ma Banti annulla, l’argentino aveva fermato il pallone con la mano. Stessa sorte ha la rete del raddoppio di Mertens, reo di aver sgambettato Fazio prima di ricevere da Hamsik.  Non cambia l’inerzia del match nella ripresa. I folletti di Sarri pressano senza sosta i portatori di palla giallorossi, costretti ripetutamente al lancio lungo. E anche all’errore. Come succede al 50′, quando Fazio perde banalmente un pallone. Lo riceve subito Insigne sulla sinistra, cross sul secondo palo dove spunta Mertens – perso da Fazio – che sigla il raddoppio e tocca quota 18 gol in campionato. La partita diventa spettacolare, si gioca in apnea, ci sono continui capovolgimenti di fronte. Mertens viene anticipato da Rüdiger che gli nega il tris, Reina lascia i pali e ferma Salah lanciato a rete. La reazione della Roma dura poco, è solo frutto dei nervi. Quelli che saltano a Sarri quando viene allontanato da Banti. Quelli che Bruno Peres non riesce a mentenere saldi in area di rigore. Fioccano le occasioni nel finale di gara. Szczesny è super su Rog, Salah può prendersela con la sorte. Poi Strootman trova il 2-1 su assist di Perotti. I minuti di recupero sono un tripudio di emozioni. La Roma sfiora il 2-2 a più riprese. Perotti accarezza il palo, poi deve fare i conti con un miracolo di Reina che devia il pallone sulla traversa. Non c’è più tempo, il secondo posto della Roma adesso è in pericolo.

Francesco Trinca