La Juventus annienta la Dinamo Zagabria e certifica il dominio nel girone H.

La Juventus torna alla vittoria in Champions nel suo Stadium dopo un anno. E vince il Girone H.Le reti nella ripresa: bianconeri avanti al 7′ con Higuain, raddoppio diRugani al 28′. Il successo permette alla squadra di Allegri, già qualificata agli ottavi, di chiudere in bellezza.Come detto, primo hurrà stagionale allo Stadium, quarto in questa prima fase. A fronte di una prestazione non certo scintillante, vista anche la formazione ampiamente rimaneggiata, diverse le note positive per Allegri.La prima è certamente il ritorno al gol di Gonzalo Higuain: terzo centro stagionale in questa edizione della Champions League per il Pipita e fine di un digiuno che stava iniziando a preoccupare e soprattutto a innervosire lo stesso giocatore.Secondo gol in cinque giorni per Daniele Rugani, autore di una pregevole prestazione in difesa coronata dal colpo di testa del 2-0.

Ora non rimane che attendere il sorteggio, che sarà a rischio… non solo per la Juve però.

SERIE A I risultati della 15^ giornata. Alla Roma il derby. La Juve riprende la corsa. Male l’Inter a Napoli. Il Milan di misura sul Crotone

Va alla Roma il derby capitolino: in un Olimpico gremito i giallorossi di Spalletti battono 2-0 la Lazio e restano al secondo posto (insieme al Milan) a -4 dalla capolita Juventus. Ma a favorire il successo romanista sono due svarioni della squadra di Simone Inzaghi: al 64′ Wallace prova a uscire palla al piede al limite dell’area con un doppio passo, Strootman gli soffia il pallone e, tutto solo davanti a Marchetti, non sbaglia. Al 77′ è il portiere biancoceleste a farsi sorprendere da un destro da fuori di Nainggolan di certo non irresistibile.

Un’ottima Juventus ha vinto la sfida con l’Atalanta, squadra rivelazione della serie A, battendola 3-1. Per la formazione allenata da Gasperini non c’è stato scampo allo Juventus Stadium, contro l’11 bianconero affamato di riscatto dopo la sconfitta patita in casa del Genoa. Dopo 19 minuti il risultato era già 2-0, con le reti Alex Sandro (la prima in campionato del brasiliano, che ha poi reso omaggio ai connazionali della Chapecoense, decimati nell’incidente aereo in Colombia, con una maglietta dedicata) e Rugani. Nella ripresa Mandzukic, uno dei migliori in campo anche prima di entrare nel tabellino, ha segnato la terza rete. Freuler nel finale ha reso meno amaro il ko.

Napoli batte Inter 3-0 nell’anticipo della 15/a giornata di serie A giocato al San Paolo. Una vittoria netta degli azzurri che si portano a 28 punti in classifica, affiancando Lazio e Atalanta a -5 dalla vetta. L’Inter, ferma a 21, è subito travolta, subendo due gol in cinque minuti, con Zielinski e Hamsik. Nella ripresa la rete di Insigne.

Si ferma il Torino di Mihajlovic, battuto 2-0 a Marassi dalla Sampdoria: il primo tempo si chiude senza reti, poi nella ripresa Barreto (51′) e Schick (95′) mettono la firma sul successo della squadra di Giampaolo. Rinasce il Sassuolo che a Reggio Emilia rifila un secco 3-0 all’Empoli: Pellegrini e Ricci trasformano due rigori, poi nella ripresa Ragusa chiude i conti. Finisce 1-1 all’Adriatico la sfida tra Pescara e Cagliari: i sardi, in vantaggio al 24′ con Borriello, restano in dieci per l’espulsione di Di Gennaro dieci minuti più tardi e vengono raggiunti da Caprari al 92′. Punto prezioso per la squadra di Oddo che ora è a -2 dal quart’ultimo posto occupato dall’Empoli.

L’Udinese batte il Bologna per 1-0 nell’ultimo posticipo, che ha chiuso la 15/a giornata di serie A. Rete di Danilo in mezza rovesciata al 93′

PESCARA-CAGLIARI 1-1 – Borriello sblocca la partita al 24′: il suo sinistro a giro porta avanti gli ospiti. Nel finale di primo tempo espulso Di Gennaro per doppia ammonizione (due gialli nel giro di 4 minuti). Al 92′ Caprari firma il pari con una deviazione vincente sotto porta.

SASSUOLO-EMPOLI 3-0 – Skorupski atterra Ragusa, è rigore: al 22′ il penalty trasformato da Pellegrini sblocca la partita. Il raddoppio arriva con un altro rigore (tocco di braccio di Croce): segna Ricci. Ad inizio ripresa, chance per l’Empoli per accorciare: Krunic colpisce il palo. Il Sassuolo mette al sicuro il risultato con Ragusa, che sfrutta una respinta corta di Skorupski.

Lazio-Roma 0-2. La rinascita di Strootman

Yuri Oggiano – E’ festa per la Roma, è festa per i tifosi romanisti che hanno visto il derby all’Olimpico e non. La partita contro la Lazio termina per 2-0 grazie alle reti di Strootman e Nainggolan, veri signori del centrocampo. 52esima vittoria in un derby di campionato per i giallorossi che staccano sempre di più i cugini fermi a 36. Quarta stracittadina consecutiva vinta per la Roma e ottavo risultato utile consecutivo contro la Lazio. 5 vittorie e 3 pareggi. In classifica la Roma resta a 4 punti dalla Juventus e rimane col Milan a quota 32, in attesa degli imminenti scontri diretti.

I 3 punti contro la Lazio sono quelli che sicuramente faranno felice Spalletti perché la Roma non è stata bella ma tremendamente efficace, una vittoria che si può definire “sporca” in una partita tesa e ricca di errori che i giallorossi non avevano iniziato nel migliore dei modi. E’ stata la vittoria del cuore e della grinta con la Roma che non ha mollato un centimetro sul campo giocando un secondo tempo esemplare per tattica e forza. Il centrocampo ha deciso la partita con gli strappi di Nainggolan, che ha oscurato Biglia, e la grinta di Strootman che ha ringhiato su tutti i palloni giocabili, compreso quello del gol del vantaggio.

La corsa dell’olandese verso la Curva semivuota, l’abbraccio dei compagni e quell’urlo che sa quasi di liberatorio, dopo tanta sofferenza, sono immagini indelebili che resteranno nelle menti e nei cuori dei romanisti. Contro la Lazio Strootman ha trovato il suo secondo gol in campionato dopo la bomba di destro al Sant’Elia contro il Cagliari.

La grinta di Strootman l’hanno avuta anche i difensori in uno schieramento nuovo per la retroguardia della Roma. Rudiger, Manolas e Fazio non hanno fatto errori e tra le loro maglie non è passato neanche uno spillo, segno che Spalletti sta lavorando molto sul reparto. I giallorossi hanno subìto 16 gol e stanno scalando la speciale classifica della difesa assestandosi, al momento, al quarto posto. Meglio soltanto la Juventus, il Napoli e il Genoa.

Il prossimo futuro dirà molto della stagione della Roma perché, dopo la partita in Europa League contro l’Astra Giurgiu, nel giro di 5 giorni i giallorossi riceveranno il Milan all’Olimpico prima di far visita alla Juventus allo Stadium. Un ciclo di partite dove i giallorossi dovranno mostrare i passi avanti e trovare finalmente la continuità che tanto auspicano i giocatori per lottare per lo scudetto.

Yuri Oggiano

Derby della capitale, la Roma batte la Lazio grazie ai lampi di Strootman e Nainggolan.

La Roma batte per 2-0 la Lazio nel derby all’Olimpico e riaggancia il Milan al secondo posto in classifica, a -4 dalla Juve capolista. Decidono la stracittadina le reti di Strootman e Nainggolan. Poche emozioni nel primo tempo, le due squadre si annullano. La Lazio punge in un paio di occasioni con Immobile, è però la Roma a recriminare di più per un fallo di Biglia su Bruno Peres al limite dell’area biancoceleste: i giallorossi volevano il rigore. Ripresa, si accende finalmente Dzeko: Marchetti si deve superare sui due colpi di testa del bosniaco al 53′ e al 60′. La squadra di Spalletti passa in ogni caso al 65′: Wallace tenta un temerario dribbling su Strootman, che ringrazia, gli ruba il pallone e batte Marchetti. Dopo la rete dell’olandese si scatena la rissa in campo: Banti decide di espellere Cataldi, intervenuto dalla panchina, e di ammonire lo stesso Strootman per provocazione. La squadra di Inzaghi reagisce e si avvicina al pareggio con Milinkovic Savic, impreciso al momento del tiro dopo un rimpallo favorevole nell’area piccola dei giallorossi. Al 77′ il 2-0 che taglia le gambe ai biancocelesti: Nainggolan con una conclusione dalla distanza punisce un impreparato Marchetti e raddoppia, mandando in delirio il tifo giallorosso. Inzaghi cerca di scuotere i suoi inserendo Patric e Lombardi, senza successo: è 2-0 al triplice fischio.

Francesco Trinca

Spalletti: “Manolas ed El Shaarawy saranno in gruppo. Percepiamo la romanità ogni giorno. E’ un derby ma si vince come una partita normale”

(Da Trigoria E.Bandini) – Luciano Spalletti, tecnico della Roma, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della partita contro la Lazio. Queste le sue parole:

Inizia Spalletti col bollettino: “Oggi Manolas ed El Shaarawy sono in gruppo, potranno sviluppare tutto l’allenamento. Paredes e Salah a parte, Florenzi e Nura continuano la riabilitazione. Salah non sarà del match e probabilmente neanche della prossima”.

Quanto può incidere la classifica corta?
“Bisogna dire subito che Inzaghi è stato bravo con i suoi ragazzi a creare un derby di alta classifica. Entrambe le squadre stanno facendo bene e il confronto vale molto. Poi ci sono avversarie, sarà insidioso. Secondo me avere molte squadre che hanno ambizioni importanti rende tutto più bello e affascinante, non può che goderne lo spettacolo e chi ha la personalità di essere sicuro di delineare la strada sarà contento”.

Le assenze non sono mai state un alibi. Quella di Salah è un’assenza importante: potrebbe decidere di cambiare modulo?
“Qualsiasi modulo vuole che si giochi a calcio, quella è la cosa fondamentale. La Roma ha fatto vedere di sapersi adattare, di saper cambiare. L’anno scorso in un modo, questo in un altro. Per lunghi tratti ha fatto molto bene in qualsiasi scelta, dobbiamo stare tranquilli. Salah è un campione nell’andare di là, però la Roma oltre che giocare sopra sa giocare anche basso, in terra. Dobbiamo essere convinti che i nostri comportamenti saranno quelli che decideranno coem vadano le cose”.

L’eventuale avanzamento di Bruno Peres può essere una soluzione? El Shaarawy può giocare da titolare?
“Soluzioni entrambe possibili, aggiungo anche Iturbe e Totti. Abbiamo una rosa che permette di trovare altre soluzioni. Trovare una formazione oggi la vedo dura, ho l’1% in mano in più e lo tengo”.

Che importanza avrà la risposta in tono minore del pubblico della Roma?
“Noi che lavoriamo qui dentro viviamo nella completa romanità ogni giorno. Si percepisce che la romanità è uno stile di vita, un modo di salutarsi, di guardarsi, di incontrarsi, di allenarsi. Ce lo sentiamo addosso per tutta la settimana, non servono conferme. Il fatto di avere questa seconda pelle, che sia vicina o distante lo percepisci lo stesso. Fa lo stesso rumore che essere allo stadio, ci sentiamo tutto quel peso dell’importanza che ha il giocare o il far parte della Roma come seguito e come città e come tutte quelle cose che il derby racchiude”.

All’esterno c’è l’immagine di un derby cattivo, dove ci sono sempre problemi di ordine pubblico.
“La parola cattivo è meglio non usarla. Chiamiamolo eterno contrasto”.

Com’è il derby di Roma? È come viene descritto o è una partita di calcio?
“Prima di tutto il derby è speciale ma si vince come le partite normali. Smuove due classifiche, che è quella del campionato italiano e quella dell’eterno confronto. Da un mio punto di vista non riguarda solo il derby, ma il calcio più in generale. In questa settimana ho visto immagini, senti frasi, discorsi che vogliono motivarti, ho cercato di capire e ci sto pensando se sia la strada giusta per arrivare all’obiettivo di togliere le barriere. Visto che tutti diciamo che il calcio debba essere un confronto più diretto. Per quello che è stato il mio passato e per come sono fatto, il pensiero va subito al video di Allan della Chapecoense, quando prima di andare a giocare la finale dei loro sogni sono lì che sorridono e che trasferiscono questa gioia di giocare una partita che mai si sarebbero immaginati di giocare e che naturalmente ti crea quell’emozione e quella qualità di cui il calcio penso che abbia bisogno. Quella è un’immagine che mi resta più impressa, altre immagini passano più velocemente. Quello mi fa più piacere vedere e sentire e mi dà voglia di arrivare dove erano arrivati. Tutto si svolge dietro a un pallone. Non ci sono razze, c’è un pallone nel calcio”.

Avere calciatori romani è un vantaggio o no?
“Se si riesce a vincere le emozioni lo è. Se respiri 24 ore su 24 il coinvolgimento sentimentale di questa partita rischi di andare in over. Sono le qualità che fanno la differenza, la personalità, il saper valutare quello che sta in mezzo come un qualcosa da superare, ma non a ogni costo. Con razionalità, attraverso una solidità mentale”.

L’ultimo derby è stato vinto alla grande, il penultimo fu perso in modo analogo e lei fu costretto a calmare i giocatori. Questa squadra ha più carattere?
“Mi ricordo più dell’ultimo derby. Però secondo me i calciatori hanno le qualità per vincere il derby. Non è come quando giochi contro il Real Madrid, quando nel discorso vai a sforare nell’accreditare qualcosa in più di quello che hanno nelle potenzialità e cerchi l’eccellenza in più cose per vincere la partita. In questa partita qui c’è da cercare di essere noi stessi il più possibile: la partita è sicuramente difficile, loro stanno bene, stanno facendo un buon calcio, però la Roma ha le carte in regola per giocarlo alla pari questo derby, per portare a casa il risultato senza far sì che l’addizione dei calciatori metta un’altra addizione di quello che devono fare individualmente per poterlo vincere. Basta essere noi stessi, fare le scelte giuste, avere la personalità di passare anche da bischero, far credere che sei così e far vedere di averlo concesso. È tutto normale”.

L’ambiente Lazio dà un valore superiore alla partita rispetto all’ambiente Roma. Inzaghi ha detto di pensare a questa partita da otto mesi. È un vantaggio o un limite?
“Dipende come lo realizzano. Io non ho letto quello che ha detto, noi della Roma abbiamo due passioni, in questo momento ne esercitiamo solo una, perché abbiamo lasciato tutto il resto di fuori. Abbiamo due grandissime passioni, tutte le attenzioni vanno solo a questa qui. È una partita importantissima, ci smuove due classifiche, vale tanto e noi creeremo l’attenzione che vuole la partita. È chiaro che fino a tre giorni fa dovevamo darla anche per le altre partite, se Inzaghi è riuscito a determinare un derby di alta classifica è perché ha vinto anche le altre, altrimenti sarebbe stato un derby con meno valore sotto l’aspetto della posta in palio. Questo è il derby della Città Eterna, fino a che ci sarà il Colosseo la Roma ci sarà e di conseguenza anche il derby”.

Lei fa spesso riferimento a cali di personalità e carattere, mentre la Lazio sta dimostrando una maggiore tenuta. Può essere questo il divario che la preoccupa di più? Le dà fastidio sapere di una Lazio favorita?
“Secondo me c’è qualcosa che non torna. Se noi abbiamo dei cali di tensione e i risultati non sono quelli che vorremmo e loro sono bravi e siamo un punto avanti, qualcosa che non torna c’è. Se loro hanno fatto tutto bene e noi tutto male e c’è un punto di differenza qualcosa stona. Noi dobbiamo migliorare sotto certi aspetti. Io sto con la mia squadra, amo i miei calciatori. E nell’amore c’è anche di dire quello che non va bene. Però io sono convinto che i miei calciatori sapranno migliorare quelle cose che necessita il momento, in questo periodo non sempre abbiamo messo il 100%, soprattutto nelle letture o nelle scelte. Rivedendo le partite, spesso si vede che in alcuni momenti scelgono male ma non hanno fatto male la cosa nella totalità. È chiaro che si va a parlarsi chiaro, non bisogna nascondersi, vogliamo determinare una storia importante e bisogna fare cose importanti, per farlo servono risultati di livello sotto ogni comportamento individuale. Se la Lazio ci arriva favorita? Ci fa piacere, sarà uno stimolo in più per avere un livello di confronto per come merita il nostro avversario”.

Come procede il recupero a pieno regime di Vermaelen? Può giocare a sinistra?
“Thomas è un centrale. Siccome sa giocare palla e ha frequenza di passo, può giocare ovunque. Ma il suo ruolo è centrale, sta molto bene, ha fatto allenamenti in cui ha messo in discussione il problema che aveva in modo serio e le risposte sono state positive. Se venisse scelto, saprà fare la sua parte. Chiaramente è più a suo agio da centrale”.

Più importante attaccare bene o difendere bene?
“È più importante fare tutto. La scelta dei momenti diventa fondamentale, in una partita non puoi far andare tutto in una direzione, gli avversari sanno stare in campo, di conseguenza avere la personalità di saper scegliere il momento può fare la differenza. Bisogna sempre pensare allo stesso modo, di essere noi stessi in ogni situazione di gioco. Quello darà l’addizione che porta al risultato”.

Lazio-Roma. Il derby è al top

Yuri Oggiano – Parole, sfottò, classifica, i particolari negli allenamenti, preoccuparsi per uno starnuto di un giocatore, è questa la settimana del derby di Roma che andrà in scena domenica alle ore 15. Lazio e Roma si affrontano nella 15° giornata di campionato in una sfida ad alta quota con i giallorossi secondi a 29 punti e la squadra di Inzaghi a seguire a quota 28. L’ultimo turno di campionato ha visto le due squadra vincenti con la Roma che ha superato il Pescara all’Olimpico, per 3-2, mentre i biancocelesti sono passati al Barbera di Palermo per 1-0.

La Lazio non vince il derby dal famoso 26 maggio e la sofferenza, tra il pubblico biancoceleste, si fa sentire. Da lì 4 vittorie per i giallorossi in 6 match. L’ultimo precedente ha visto la Roma di Spalletti trionfare per 4-1 in una partita senza storia. 150 incontri tra le squadre della Capitale con i giallorossi in vantaggio per 54 a 39 mentre i pareggi sono 57. Roma avanti anche per quanto riguarda i gol fatti, 188 a 147.

Ma i numeri lasciano il tempo che trovano perché a parlare sarà il campo e allora Spalletti deve affrontare dei problemi, quelli legati alle condizioni di Salah. L’egiziano è out per questo derby e anche il suo naturale sostituto, El Shaarawy, è ancora fermo ai box. Il tecnico quindi potrebbe pensare ad un cambio di modulo o all’inserimento di Iturbe o Totti nei tre d’attacco, scelta forse troppo azzardata. Salendo il terreno di gioco la formazione è presto fatta con il centrocampo composto da Nainggolan, Strootman e De Rossi. Nel reparto difensivo recupera Manolas ma Spalletti sta ragionando sul come fermare gli esterni della Lazio. Una possibile soluzione potrebbe essere inserire Rudiger a destra con Peres sulla sinistra ma i dubbi, per il tecnico, resteranno fino all’ultimo secondo. In porta ci sarà Szczesny, molto sicuro della forza della Roma.

Sull’altra sponda del Tevere Inzaghi può sorridere visto il recupero di de Vrij dopo due mesi di assenza. L’olandese, con ogni probabilità, tornerà ad essere il perno di una difesa che subisce poco ed è ben collaudata. I meriti di Inzaghi non si fermano nel reparto arretrato perché la crescita di Milinkovic-Savic è tutta farina del suo sacco. Il serbo è leader del centrocampo e anche Biglia e Parolo ne risentono positivamente. I tre sono lo zoccolo duro della Lazio e lo saranno anche per il derby così come Immobile che nella squadra biancoceleste è rinato.

Non c’è più spazio per le chiacchiere, poche ore al derby con la Roma che punta forte la Juventus, impegnata contro l’Atalanta, e la Lazio che vuole scavalcare i cugini e sognare in grande. Sarà una partita spartiacque per la Roma che raggiungerà il suo apice, in questo trittico, allo Juventus Stadium. I giallorossi sono attesi dal momento della verità.

Yuri Oggiano