Lavinia Colasanto – Il 2016 va verso la sua chiusura ma per la Roma adesso arriva il difficile. All’Olimpico la squadra di Spalletti sfida il Milan nella seconda tappa del trittico che finirà sabato prossimo contro la Juventus. I giallorossi, forti della vittoria nel derby, vogliono staccare la squadra di Montella che a fatica, nell’ultimo turno, ha vinto contro il Crotone. I precedenti non sorridono alla Roma perché in 170 incontri i giallorossi sono usciti vincitori soltanto 43 volte contro le 75 del Milan pareggiando in 52 occasioni. La tradizione della Roma impenna contro Montella perché il tecnico di Pomigliano d’Arco, in campionato, non ha mai battuto la sua ex squadra raccogliendo soltanto 4 punti in 11 partite. Quest’anno più che mai Montella tenta di fare il colpo grosso perché il suo Milan, fuoricasa, ha il miglior rendimento del campionato con 13 punti in 7 partite, arrivati grazie a 4 vittorie, 1 pareggio e 2 sconfitte.
Il Milan si presenta alla sfida con qualche giocatore acciaccato come Bacca che, nonostante gli straordinari in allenamento, lascerà il passo a Lapadula che in questo periodo sta facendo molto bene. Sempre infortunato, ma verso il recupero, Bonaventura che ha tenuto col fiato sospeso Montella nelle settimane precedenti. L’azzurro coprirà un ruolo fondamentale in mezzo al campo lunedì sera. E quindi il Milan si schiererà probabilmente col 4-3-3 col punto fisso Donnarumma in porta che sarà coperto da Romagnoli, in crescita quest’anno, e Paletta. In mezzo al campo si gioca il posto Pasalic che proverà a sfruttare la squalifica di Kucka mentre Sosa lascerà il posto al rientrante Bonaventura. Attacco confermato con Niang e Suso sugli esterni e Lapadula punta centrale.
Soltanto un precedente tra Spalletti e Montella, quello dello scorso campionato tra Roma e Sampdoria che ha visto trionfare i giallorossi per 2-1. Spera di ripetere lo stesso risultato il tecnico di Certaldo per sfruttare anche un eventuale passo falso della Juventus impegnata nel derby contro il Torino. Il campionato corre forte e la Roma non vuole farsi trovare impreparata.
Lavinia Colasanto