Uno strepitoso Dzeko e Perotti danno spettacolo all’Olimpico. Roma qualificata ai sedicesimi di Europa League.

La Roma non stecca all’Olimpico e approda al sorteggio dei sedicesimi di finale di Europa League da prima della classe. Nel penultimo turno del Girone E, i giallorossi mettono al tappeto il Viktoria Plzen per 4-1 con Dzeko, autore di una tripletta, e Perotti, che fa gol con la classica `rabona´. Privo in partenza di Totti, El Shaarawy, Florenzi, Nura e Mario Rui, Spalletti all’ultimora deve fare a meno anche di Manolas, fermato da problemi muscolari. Con De Rossi in panchina, la fascia di capitano va Nainggolan, trequartista con Salah e Iturbe sugli out e Dzeko punta unica. In porta c’è il portiere di coppa, Allison, in difesa tocca ad Emerson, a centrocampo Paredes fa coppia con Strootman.  L’Olimpico è semivuoto ma i padroni di casa hanno voglia di riscattare il ko contro l’Atalanta. Dzeko fa subito capire di voler incidere e all’11’ sigla un gol capolavoro: il bosniaco si infila sulla destra, si fa beffe della difesa ospite e spara un sinistro direttamente nell’incrocio. L’ex bomber del Manchester City ci prova anche all’13’ e al 15’, senza la necessaria cattiveria, ma la Roma sembra avere vita facile. Alla prima, vera ripartenza, invece, i cechi trovano il pari con uno stacco preciso di Zeman, in rete anche all’andata. I capitolini hanno un piccolo sbandamento ma alla mezz’ora si fanno rivedere con Salah, che chiama Kozacik alla parata. Nel finale di tempo, la Roma costruisce tre nitide palle gol: al 41’ Mateju salva col corpo su Emerson, al 42’ Dzeko si esibisce in una volee che termina fuori e soprattutto, al 45’, Salah sfrutta un errore della retroguardia ospite per incunearsi al centro e mandare la sfera a toccare il palo esterno. Subito due ghiotte chance per i giallorossi anche in avvio di ripresa. Al 4’, Paredes stampa la traversa con una gran punizione da fuori, al 5’ Salah, imbeccato da Nainggolan, trova la caviglia del portiere avversario, bravo e fortunato. Ancora la punta egiziana e Strootman tentano il colpaccio ma, al 16’, ci pensa ancora Dzeko a strappare applausi: grande cross al centro di Rudiger e il bosniaco incorna sull’angolo opposto. Duris, appena entrato, è il più vivo dei suoi, e tiene desta l’attenzione di Alisson ma, al 31’, è ancora Salah a divorarsi un gol, toccando malamente sotto porta l’assist al bacio di Nainggolan. Alisson, al 35’, si salva di istinto su Bakos, subito dopo Perotti impegna severamente Kozacik ma l’argentino è letale al 37’, con una `rabona´ sporcata che chiude di fatto la gara. Dzeko, in gran serata, sigla la sua tripletta al 43’: la Roma vince 4-1 e dà appuntamento, in Europa League, a febbraio.

Francesco Trinca

Roma-Pescara 3-2

(E.Bandini) – Quella di ieri si potrebbe definire una domenica di ordinaria follia, perché forse finalmente a Marassi sotto i colpi del Genoa è caduto il mito della Juventus affamata ed invincibile ed il campionato sembrerebbe essersi riaperto inaspettatamente. La giornata di ieri per i tifosi giallorossi si potrebbe definire anche una domenica bestiale, perché la Roma quel maledetto vizio di far soffrire i propri sostenitori proprio non se lo vuole levare, è nel suo DNA. All’Olimpico infatti dopo 10 minuti gli uomini di Spalletti erano avanti 2-0 contro il Pescara grazie al solito, si ormai lo possiamo definire così, Edin Dzeko. Il bosniaco sale a quota 17 gol in 20 partite stagionali: meglio di lui in Europa solo due mostri sacri come Cavani e Messi. Poi però la Roma stupidamente inizia già a pensare al derby del prossimo weekend e si adagia sugli allori. Allora gli abruzzesi reagiscono dopo lo shock iniziale e trovano la rete grazie all’albanese Memushaj, che supera Szczesny reo pochi minuti prima di aver compiuto due miracoli sugli ex Pepe e Verre. A quel punto inspiegabilmente, almeno guardando la storia recente giallorossa, la Roma reagisce e con Perotti dagli undici metri trova la rete del 3-1 che avrebbe dovuto scacciare via le paure. Invece non c’è stato neanche il tempo di godersi il quinto sigillo in campionato del Monito che è arrivato il 3-2 di Caprari, uno dei tanti ex a segno contro la Roma. Ormai tutti si stavano già pregustando quali critiche addossare ai giallorossi per il 3-3 in casa contro il povero Pescara quando Irrati fischia la fine del match. Spalletti ed i suoi “si salvano” da ingiusti rimproveri perché in fin dei conti hanno finalmente vinto una partita sporca e dimostrato con non per forza si deve essere belli per trovare i tre punti. Adesso sì che la Roma può pensare alla Lazio con la consapevolezza che nei prossimi 20 giorni si decideranno le sorti del campionato ormai non più dominato da una Juventus dilaniata dagli infortuni.