Il Napoli riparte, l’Inter cade ancora. E, se possibile, in maniera ancora più fragorosa. Dopo la vittoria del Milan nell’anticipo di sabato contro la Juventus a San Siro, il resto della nona giornata di campionato fornisce spunti di analisi per forza di cose parziali. Per un motivo ben preciso: mercoledì c’è il turno infrasettimanale, che a distanza di 48 ore confermerà o ribalterà quanto emerso nel fine settimana. Potrà dire, ad esempio, se De Boer rischia davvero la panchina dell’Inter. Un esonero dopo la sconfitta di Bergamo (1-0) e, soprattutto, a tre giorni dall’impegno casalingo contro l’ottimo Torino è difficilmente pronosticabile, ma se il tecnico olandese dovesse mancare l’ennesimo riscatto stagionale al cospetto di Belotti e soci la sua sorte sarebbe a dir poco in bilico. La mancanza di continuità e di risultati dei nerazzurri, del resto, è imbarazzante: la vera Inter è quella gagliarda capace di battere la Juve o la squadra senza capo né coda sconfitta dall’ex Gasperini? Se la verità sta nel mezzo, probabilmente non basterà neanche quella a salvare l’ex Ajax dalla scure di Suning e dall’esigenza di veder ripagati sul campo gli sforzi in sede di calciomercato.
Chi ha trovato una certezza, invece, è Maurizio Sarri: il suo Napoli ha carattere. Vincere contro il Crotone (1-2) non è un’impresa (solo un punto per i calabresi in nove gare disputate), ma vincere a Crotone oggi è un risultato pesante e per nulla scontato. Per due motivi: perché la squadra di Nicola ritrovava il pubblico amico del rinnovato stadio Scida e perché i partenopei erano nelle condizioni psicologiche peggiori della stagione. Reduci da tre sconfitte di fila, con l’attacco spuntato e con le critiche a mettere in dubbio il lavoro estivo di chi ha allestito la squadra: il Napoli, oggi, sembrava la vittima ideale per la giornata perfetta del Crotone. Così non è stato. Gli azzurri sono passati in vantaggioe, seppur in dieci, hanno incrementato il punteggio e rintuzzato gli attacchi dei padroni di casa senza troppo affanno. Unica, solita nota stonata? La prestazione di Gabbiadini: l’espulsione è giusta, la sua reazione al fallo subìto inaccettabile, specie perché ha lasciato i compagni di squadra in inferiorità numerica per più di un tempo e nella gara più complicata di questo avvio di stagione. Il nervosismo dell’attaccante è palese, così come l’assoluta emergenza numerica degli azzurri nel reparto avanzato: con Milik infortunato e Gabbiadini squalificato, avanti i campani sono contati.
Detto della prima vittoria dell’Udinese targata Del Neri (3-1 sul Pescara), del pareggio a reti bianche tra Empoli e Chievo e di quello nel derby emiliano tra Bologna e Sassuolo (1-1), va sottolineato il ritorno alla vittoria e al bel gioco della Fiorentina. Sotto di un gol al Sant’Elia contro il Cagliari, gli uomini di Paulo Sousa sono stati protagonisti di una mezz’ora di gioco di altissimo livello calcistico. Il risultato finale (3-5) è il manifesto delle occasioni create e dei tanti, troppi errori di entrambe le difese. Ma di sicuro chi era sugli spalti dello stadio del capoluogo sardo si sarà divertito. Discorso identico per gli spettatori di Torino-Lazio. Il pareggio (2-2) non accontenta nessuno, ma paradossalmente fa felici tutti: perché la partita è stata molto divertente e perché il punto conquistato ha un peso specifico importante per la continuità di risultati di entrambe le squadre.
A proposito di continuità, la decima giornata si apre già martedì con una sfida non di secondo piano: il Genoa sconfitto dalla Samp nel derby della Lanterna ospiterà a Marassi il Milan di Montella, di Donnarumma, di Locatelli e di coloro che sono riusciti nell’exploit di battere i campioni d’Italia della Juve.