La Roma capitalizza al meglio le occasioni che le capitano in appena 27 minuti, piazzando 3 lampi che squarciano il Barbera e spaccano la partita, che finisce poi 4 a 2 per i giallorossi. Segnano Pjanic, Florenzi e Gervinho doppietta, Gilardino e Gonzalez salvano la bandiera rosanero, tra il sospiro di sollievo di Garcia e quello inquieto e trafelato di Iachini, che dovrà vedersela con Maurizio Zamparini, non il miglior profilo qualora si volesse chiacchierare di lavoro. Garcia sceglie l’equlibrio, che è stato il primo assente nel match di Champions a Borisov, più di Dzeko e Totti. Il francese blinda le fasce con le coppie Torosidis-Florenzi a destra, Digne-Falque a sinistra, portando Nainggolan a far la guardia a Pjanic, centrocampista puro per l’occasione. Un 4-2-3-1 che sa stringersi a 4-4-2 tipico in fase di non possesso, mentre Gervinho e Salah sono liberi di pensare le loro giocate. Iachini, difeso pubblicamente dalla tifoseria, con striscioni che lo vogliono in panchina a prescindere dai risultati, sceglie Trajkovski con Vazquez davanti e Hiljemark trequartista, con Gilardino solo in panchina. Ma la Roma zittisce subito il Barbera, con Florenzi e Pjanic che triangolano a velocità supersonica al 2′, col bosniaco che fa centro col tocco sotto del bosniaco sull’uscita di Sorrentino. Il Palermo prova a reagire, prima con Vazquez che sfrutta una folle uscita di Szczesny, che spiazza il retropassaggio di Manolas, ma la palla dell’italoargentino finisce di poco a lato. Al 13′ arriva sulla faccia dei rosanero un altro schiaffone, piazzato da Florenzi, che di destro chiude dal limite, tutto solo, un’azione passata da Salah per Pjanic, con assist fortuito per il nazionale di Conte: 0-2. Il colpo stordisce i padroni di casa e al minuto 27 arriva il ko, il terzo: stavolta è Gervinho, centravanti per l’occasione, che danza leggero parallelamente al lato lungo dell’area palermitana, per poi sparare sotto al sette di destro, al primo spiraglio tra le gambe dei difensori. Gran gol davvero dell’ivoriano, che pare sempre di più vicino alla sua versione chic 2013/14, piuttosto che a quella horror dello scorso anno.
Francesco Trinca