La Roma beffa il Real Madrid dal dischetto. Super De Sanctis. Panchina per Romagnoli.

Proprio come un anno fa, durante l’estate la Roma si regala il solito scalpo illustre. Ancora una volta è quello del Real Madrid, che nel 2014 perse contro i giallorossi per 1-0 (gol di Totti) e stavolta cede ai rigori per 7-6, dopo che i tempi regolamentari si erano chiusi sullo 0-0. Una prima uscita nella International Cup di ottimo livello per la squadra di Garcia che, nel freddo australiano di Melbourne, davanti a oltre 80 mila spettatori vince grazie al penalty decisivo di un ex Barça, Keita, dopo che Vazquez aveva fallito il suo tiro dal dischetto.Un risultato non immeritato per la Roma, che a prima vista sembra aver ritrovato le doti peculiari che l’avevano contraddistinte soprattutto nella prima stagione di Garcia, ovvero la compattezza difensiva e la velocità nelle ripartenze. Dando spazio in avvio ai senatori giallorossi (De Sanctis, Maicon, Cole, De Rossi e Totti su tutti), già al 4′ la Roma va ad un passo dal gol con una traversa colpita dallo stesso De Rossi sugli sviluppi di azione d’angolo. Non basta, perché nel prosieguo dell’azione è Marcelo a salvare sulla linea una conclusione quasi a botta sicura di capitan Totti. Il Real Madrid lentamente si scuote. Cristiano Ronaldo e Bale cominciano a prendere campo, ma prima il gallese (6′) e poi Sergio Ramos (9′) non trovano la porta da buona posizione. La Roma però non si fa spaventare, con De Rossi che blinda una retroguardia in cui Castan si sta ritrovando e Maicon che, più di Cole, in fase d’appoggio, rispolvera alcuni spunti d’antica grandezza. Davanti poi Iago Falque e il ritrovato Gervinho, innescati da Totti, sanno mettere in crisi i laterali del Real, che ringraziano spesso la velocità di Varane in copertura. Se si pensa che Navas deve intervenire poi altre due volte su Totti (29′) e Ucan (32′), sono i giallorossi a poter recriminare di più, anche se nel finale di tempo Carvajal (36′) e Bale (43′) provocano brividi a De Sanctis. Nella ripresa Garcia, che già aveva dato respiro a Totti con Doumbia, cambia quasi tutti. Più o meno quello che fa Benitez, che manda sotto la doccia i pesi massimi Cristiano Ronaldo e Bale (che pure sfiora la rete di testa all’8′) per dare spazio alla velocità di Benzema e alla fantasia di Isco. Ma dopo che Doumbia sciupa sotto misura un cross dalla destra di Florenzi (10′), la partita sembra progressivamente spegnersi in un possesso palla che non arriva mai a dama.

Francesco Trinca