Il malato non è guarito ma forse inizia a dare piccoli cenni di ripresa. Dopo un mese e mezzo la Roma torna alla vittoria in campionato e conserva gelosamente il 2° posto insidiato sempre più seriamente dalla Lazio. A Cesena la formazione giallorossa non ha convinto appieno ma, se non altro, ha dato ai tifosi quella risposta di carattere che si aspettavano. Il gruppo è unito e non rema contro l’allenatore. Bisognerà vedere se sarà sufficiente lo striminzito e sofferto 1-0 del Manuzzi a restituire fiducia a un gruppo che continua, comunque, ad apparire eccessivamente intimorito. Il Cesena torna a casa a mani vuote e con l’amarezza in bocca per essere tornata a -4 dalla zona salvezza per colpa della mezza impresa compiuta dall’Atalanta a Napoli. La formazione bianconera, comunque, ha poco da rimproverarsi. Per mezz’ora si è giocata le proprie chance ad armi pari con i più blasonati rivali e, nella ripresa, pur senza creare grosse occasioni, li ha costretti fino in fondo a difendersi a denti stretti. Se manterranno questo spirito gli uomini di Di Carlo potranno tranquillamente continuare a sperare fino in fondo. Desideroso di dare una scossa, Garcia ha sorpreso tutti. Per rimpiazzare Pjanic, squalificato, e Totti, infortunato, ha deciso d’incanto di dar spazio agli oggetti misteriosi Ucan e Doumbia. Poi, in difesa, ha rimesso Florenzi al posto di Torosidis e ha riproposto al centro Astori, viste le condizioni non ottimali di Yanga-Mbiwa. Sul fronte opposto, Di Carlo ha cambiato una sola pedina nella squadra che ha pareggiato a Milano con l’Inter inserendo Lucchini al posto dell’infortunato Magnusson con il conseguente dirottamento a sinistra di Krajnc. La Roma è partita con un piglio ben diverso rispetto alle ultime esibizioni sfiorando a più riprese il vantaggio con Ljajic (2), Gervinho (2) e Florenzi. Il Cesena non è rimasto a guardare creando con una triangolazione Giorgi-Defrel-Giorgi la migliore delle occasioni per passare: il sinistro dell’ex centrocampista del Palermo ha, però, sorvolato di un soffio la porta difesa da De Sanctis. La Roma ha continuato ad attaccare con maggior insistenza e, al 41’, è passata: su un cross dalla sinistra di Holebas, Ucan ha mancato lo stop smorzando il pallone involontariamente per l’accorrente De Rossi che con un preciso sinistro rasoterra ha battuto Leali. Un gol che ha confermato il feeling del centrocampista della nazionale col Cesena, a cui ha segnato per la terza volta consecutiva. Nella ripresa i giallorossi hanno provato a chiudere subito i conti con Gervinho (destro dal limite alto) e Ljajic (punizione dal limite di poco a lato) ma col passare dei minuti si sono fatti attanagliare dalla paura di non riuscire a centrare un fondamentale risultato. Così hanno lasciato spazio al Cesena che con la forza della disperazione ha guadagnato metri puntando sulle sponde di Djuric per raddrizzare la situazione. Di Carlo ha tentato il tutto per tutto gettando nella mischia prima Rodriguez e poi Succi ma la Roma non ha mai sbandato, chiudendo con gli attenti Manolas e Astori ogni tentativo bianconero di vincere i duelli aerei. I giallorossi tirano, così, un sospiro di sollievo. Per capire, però, se la cura Garcia (che ha dato ulteriori chiari segnali preferendo a Paredes e Torosidis il 18enne Pellegrini per rimpiazzare Ucan) è quella giusta bisognerà attendere le prossime settimane.
Francesco Trinca